Come ben sapete, mi piacciono le ricette semplici e veloci ma da un po’ di tempo ho scoperto il piacere di impastare e mi sono lasciata sedurre dalla pasta madre. E’ nato un grande amore, che, come tutti i grandi amori, richiede tempo e dedizione ma regala grandi soddisfazioni.
Impastare è divenuto un rituale, uno spazio meditativo : la madre va rinfrescata al mattino presto o alla sera tardi, necessita di 3\5 ore di rinfresco e poi servono i tempi di lievitatura per il pane o i dolci lievitati. Devi calcolare con attenzione i tempi, aggiustarvi la tua giornata. Devi imparare a conoscere le farine, comprenderne i segreti attraverso le mani, capire le consistenze, i trucchi per sostenere la lievitazione, insomma è alchimia pura… e non poteva non emozionarmi.
Il pan brioche
Al mio cuore il pan brioche parla francese, parigino per la precisione. Mi racconta di mattine fredde in cappotti troppi leggeri, passate sedute in un qualsiasi café a guardare il via vai sulla strada umida di pioggia. Mi parla di tetti di ardesia, di boulangerie, di mercatini delle pulci e piccole meravigliose boutique di abiti sempre troppo leggeri per il mio temperamento freddoloso. Rimane il fatto che amo il pan brioche come amo Parigi, immensamente, incondizionatamente, in modo a volte irrazionale. Essere riuscita a fare con le mie manine una versione persino buona del mio dolce da colazione preferito è stato quindi un tuffo al cuore, e motivo di grande soddisfazione.
LA RICETTA
La ricetta che vi riporto qui sotto è ripresa da un libro da me molto amato e tanto tanto utilizzato. il libro è : ” Pasta madre ” di Riccardo Astolfi, edito Guido Tommaso Editori. Ve lo consiglio vivamente.
Ingredienti:
Per il ripieno
Per guarnire
Stemperate la pasta madre rinfrescata o il lievito di birra col latte appena tiepido, inseritela al centro della farina disposta a fontana sul tagliere. aggiungete le uova, incorporandole piano piano, il burro morbido, lo zucchero il sale. iniziate ad impastare e proseguite finche l’impasto non sarà liscio ed elastico. lasciate riposare coperto finchè non sarà raddoppiato di volume ( se usate la madre serviranno circa 5\6 ore col lievito di birra chiaramente un po’ meno). Una volta lievitato, rovesciate l’impasto sul tagliere, fate un giro di pieghe e lasciatelo riposare una mezz’oretta. Nel frattempo mettete in ammollo l’uvetta. riprendete l’impasto, spolverate il tagliere di farina e con l’aiuto di un mattarello formate una sfoglia rettangolare spessa 1 cm. cospargetela col burro fuso e con l’uvetta ben strizzata e partendo dal lato lungo arrotolatela. Con un coltello dividete la striscia ottenuta in due parti e intrecciatele tra loro. Lasciate riposare coperto con uno straccio per altre due ore. Al termine di questa ulteriore lievitazione ungete la treccia con un pennello imbevuto nel succo d’acero e infornate a forno ben caldo a 180° per 25\30 minuti.
La newsletter di yoga lover vuol essere uno strumento attraverso il quale donarvi approfondimenti e ulteriori contenuti legate ai corsi e ai temi trattati nel blog o emersi nei miei studi e nella mia pratica personale; parlarvi di cucina, uno dei miei argomenti preferiti, di libri, di ayurveda e di stili di vita e informarvi su workshop e collaborazioni che organizzo sia on line, sia, quando tornerà ad essere possibile, nella mia amata maremma. Uno spazio per avvicinarci e sentirci parte di uno stesso viaggio.