L'energia femminile e la sua rappresentazione nella tradizione indiana

Data: 19/04/2025

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Diario di pratica

In origine Dio era femmina! piccola introduzione alla storia del femminino sacro


Nessuna provocazione o slogan post-femminista, semplicemente il divino femminile è la più antica forma del sacro. Le tradizioni arcaiche erano tendenzialmente ordini matriarcali ed identificavano il principio primo come femminile ricollegandolo alla madre terra. Le donne possono generare la vita e per associazione spontanea possono toglierla; le donne accolgono e nutrono, seguono una ciclicità come la luna e le stagioni. La visione arcaica spiega la vita attraverso intuizioni, interpretando e codificando simboli e il potere demiurgico era più facilmente riconducibile al femminile.

Sembra che il passaggio da una cultura matriarcale devota ad una Dea ad una patriarcale legata a divinità maschili sia avvenuto intorno al IV-V sec. a.C. nella zona dell’Eurasia con l’insorgere della civiltà dei Kurgan, adottata da popolazioni indoariane bellicose e stanziali.


In realtà simbolicamente maschile e femminile hanno sempre camminato a braccetto, facendosi l’occhiolino nelle rappresentazioni iconografiche sotto forma di animali guida, piante e fiori. L'ambito del simbolico purtroppo non ha trovato corrispondenza con l'ambito socioculturale che ha spesso confinato le donne in  un ruoli subalterni fino alla sottomissione, ma quella è un'altra storia! In termini simbolici maschile e femminile non sono riconducibile ad un genere, sono energie, qualità dello spirito e come tali super-genere.

TRIMURTI- TRIDEVI 

Nella tradizione indù il Divino si manifesta attraverso tre principi maschili a cui corrispondono tre principi femminili:

  • BRAHMA-SARASVATI\VAC: energia di emanazione: origina, genera, da forma
  • VISNU-SARASVATI: energia di conservazione: mantiene, sostiene, stabilizza
  • SHIVA-PARVATI\KALI: energia di distruzione : trasforma, riassorbe.

Ognuna di queste figure si esprime poi attraverso avatar diversi a seconda del periodo storico o delle situazioni contingenti dando vita ad uno dei pantheon più ricchi e suggestivi di tutta l’umanità.

SHIVA- SHAKTI

Vi è inoltre una tradizione più antica e in parte parallela a quella brahminica che è la tradizione tantrica.

Formata da correnti anche molto diverse tra loro, trova le sue fondamenta filosofiche nelle antiche tradizioni prevediche e la sua bibliografia di riferimento in alcuni testi denominati tantra o agama, risalenti al V-VI secolo d.C. .Per alcune di queste tradizioni, come la filosofia shivaita non duale e lo shaktismo, l’energia prima è caratterizzata da un principio maschile immobile e immanifesto, pura coscienza ed un principio femminile, dinamico, che attraverso un movimento pulsante detto spanda, da origine a tutte le cose.

Queste due polarità non appartengono ad ordini ontologici diversi, sono al contrario lo stesso principio che si esprime attraverso diverse condizioni in essere. Sono due in uno. Unificano tutte le polarità, il bello ed il brutto, il bianco ed il nero, il maschile ed il femminile. Ciò che apparentemente sembra opposto nel regno di Maya, il meraviglioso e caleidoscopico gioco che la Shakti mette in atto per manifestare la natura cangiante di Shiva, è in realtà sempre unicamente Uno.



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